Ne ho pieni i polmoni. Conoscere e affrontare gli inquinanti ambientali

Il progetto

Come rilevato dagli studi condotti dalla Commissione Europea e dall’Istituto Superiore di Sanità, moltissime scuole italiane presentano condizioni ambientali insalubri per gli studenti, la cui salute è minacciata dalla presenza di monossido di carbonio, CO2, formaldeide, radon, campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti, nonché agenti biologici e composti organici volatili. La prolungata esposizione a questi inquinanti può aggravare l’incidenza di malattie respiratorie e allergie, contribuendo così a ridurre il benessere e il rendimento scolastico degli alunni.
In questo contesto è stato realizzato il progetto Ne ho pieni i polmoni, ideato per sostenere gli istituti scolastici del territorio nella valutazione della salubrità dei propri ambienti.

il Libro prevede un’ampia sezione introduttiva, frutto di ricerche capillari sul tema della salubrità degli ambienti indoor.
Tale sezione ricostruisce la situazione scolastica italiana – in termini di sicurezza edilizia, popolazione scolastica e frequenza – ed evidenzia la stretta correlazione tra la salubrità degli ambienti chiusi in cui gli studenti trascorrono la maggior parte del loro tempo e l’insorgenza di problemi di salute (per lo più a carico dell’apparato respiratorio) e difficoltà di concentrazione, di memoria e di apprendimento, con conseguente calo del rendimento.

Le scuole

Le scuole aderenti all’iniziativa hanno ricevuto in comodato d’uso gratuito il device N1Plus di Nuvap, in grado di rilevare e monitorare 20 parametri chimico-fisici relativi alla qualità degli ambienti.
Il dispositivo è stato collocato nei locali di ciascuna scuola partecipante per un periodo di tre settimane, terminato il quale la dirigenza scolastica ha ricevuto da R4H un report contenente tutti i dati raccolti e le eventuali misure risolutive necessarie. Le attività di consegna e ritiro dei dispositivi, nonché l’elaborazione dei report, sono state a carico di R4H.

Prefazione

Prefazione – a cura di Gaetano Settimo – Istituto Superiore di Sanità

La qualità dell’aria indoor nelle scuole è di nuovo al centro del dibattito nazionale a causa del recente shock pandemico e della scarsa fiducia in quelle che sono le condizioni dell’aria indoor presenti nelle aule e negli altri spazi scolastici.

Le carenze strutturali delle nostre scuole sono di vecchia data e comportano un impatto diretto sull’apprendimento e la salute degli studenti, del personale e delle loro famiglie.

Il libro Ne Ho Pieni I Polmoni vuole contribuire alla promozione di una campagna di sensibilizzazione del personale scolastico, degli studenti e dell’opinione pubblica in generale sul tema della qualità dell’aria indoor e delle sue più importanti declinazioni nelle scuole italiane. In particolare, tutta la Comunità scolastica, può trovare nella trattazione della tematica, oltre ad un interesse diretto e personale su un problema ancora troppo poco conosciuto e largamente sottovalutato, una motivazione per valorizzare i loro stessi insegnamenti creando di fatto le premesse affinché gli studenti e le loro famiglie diventino protagonisti nel promuovere quell’onda culturale di cambiamento su un tema di grande rilevanza con risvolti sull’istruzione e sulla tutela della salute.

La qualità dell’aria indoor rappresenta il principale determinante della salute perché oggi è negli ambienti chiusi che trascorriamo la maggior parte del nostro tempo. Questo “libro bianco” vuole riportare al centro la qualità dell’aria indoor attraverso una più diffusa conoscenza specifica di questa tematica, richiedendo la partecipazione cosciente e attiva di tutti. Obiettivo che richiede un impegno sul piano della promozione culturale.

Per questo ho accolto con soddisfazione l’invito del Rotary a presentare questo libro. A tutti i lettori che saranno incuriositi da questo testo rivolgo l’invito a partecipare alle diverse iniziative che nel campo verranno prese nella nostra nazione e che vedranno il Rotary come promotore.

Il libro Ne Ho Pieni I Polmoni ha cercato di offrire spiegazioni sui vari agenti inquinanti di natura chimica, biologica e fisica che man mano si presentano nell’esposizione, al fine di renderli accessibili a chiunque desideri accostarsi alla qualità dell’aria indoor nelle scuole e non solo. È sorprendente quanta poca attenzione venga prestata alle nostre scuole.

L’analisi dei diversi tipi di inquinanti costituisce di fatto una necessaria “introduzione” ad un altro tema di attualità e cioè quello della “qualità”, del “valore” degli edifici scolastici che deve poter tenere il passo con il progetto nazionale di istruzione, con i cambiamenti nelle strategie e negli approcci di educazione, formazione, e prevenzione della salute al fine di migliorare e sostenere con continuità l’equità nello sviluppo delle conoscenze e competenze, nell’innovazione, e nel benessere economico personale e sociale. Per questo dobbiamo cogliere tutte le occasioni per investire ancora una volta nella scuola e nella prevenzione della salute, vero motore nazionale di opportunità e progresso.

Perché questo progetto

PERCHE’ QUESTO PROGETTO? – a cura di Claudio Palerma e Antonella Santoro

Il tema della qualità dell’aria all’interno degli edifici è balzato all’attenzione di un pubblico ampio in seguito alla pandemia, ma era già oggetto di grande interesse, anche grazie alla diffusione di tecnologie innovative che aiutano a rendere visibile quello che altrimenti non potrebbe essere né appurato né valutato.

Descrivere con gli strumenti appropriati come cambia la qualità dell’aria in un ambiente, nel tempo, è il primo passo per comprendere quali siano le leve disponibili per migliorarne la salubrità. Questa possibilità è stata inedita fino a pochi anni fa, eppure si tratta dell’attività più importante per impostare e sviluppare al meglio una strategia di miglioramento della salubrità degli edifici. All’interno della scuola, come in ogni altro edificio, la qualità dell’aria è il risultato della combinazione di tanti fattori, come le caratteristiche degli edifici, gli impianti, le pulizie e le manutenzioni, la scansione del tempo scuola, le attività svolte negli spazi diversi.

Il progetto Ne Ho Pieni I Polmoni, ha l’intento di iniziare a descrivere cosa si può riscontrare nelle scuole e mettere le basi di buone pratiche e percorsi di approfondimento, a beneficio di una sensibilità ecologica che tenga conto anche dell’ambiente costruito, per promuovere salute e benessere.

Siamo convinti che l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria indoor richieda una volontà e un impegno corale, che coinvolge tanti interlocutori, ma anche ogni singolo occupante dell’edificio. Non è da sottovalutare il contributo che può dare ogni singolo al miglioramento della salubrità dell’aria indoor con il proprio comportamento consapevole ed è per questo che affrontare apertamente questa tematica all’interno delle scuole ha un impatto sociale positivo di lungo periodo.